Elio E Le Storie Tese Il Circo Discutibile
Sono l'acrobata distratto dalla musica
Che inciampa e cade
Il mangiatore di spade col singhiozzo a cui vanno di traverso
Sono il pagliaccio disperso
Che nessuno prenderà sul serio
Io sono il desiderio della notte di Natale che Gesù si scorda
Non se lo ricorda
Sono il tendone arlecchino rattoppato col vestito a pezze
Io sono le carezze di mia madre mentre rido al primo girotondo
E non lo cambierei con nulla al mondo questo circo del miracolo
Mentre mi trucco e mi preparo allo spettacolo
La perfezione è un falso e rende pazzi
E questo invece è il circo di sticazzi
Il trapezista che non vola
Il fachiro che ha paura degli aghi
L'unico bambino vestito da niente alla festa di carnevale
Io sono l'orchestrale che ha stracciato lo spartito e suona a memoria
E questo circo è la baldoria dell'ultimo giorno di scuola e di militare
E quando senti quella gioia in gola che non sa aspettare
Ritorno qui con i miei vecchi ragazzi
Rimango a fare il circo discutibile
Non ho la sensazione del tempo che passa
Mi sembra di essere fermo sempre su un palcoscenico
Con tutte le cose intorno a me pronte
Oggetti di arredamento, quadri, persone, sentimenti, colori
E in effetti è stato sempre così
Da quando ho comunicato la mia esistenza
Il tempo è, si è come fermato, si è come immobilizzato
Ho l'impressione che sia sempre lo stesso giorno
Sono sempre stato in un teatro
Con un megafono in mano, a gridare, a farle il ciarlatano
Il pagliaccio, il commissario di pubblica sicurezza, il generale
E qualche volta
I ricordi di questi ultimi quarant'anni, sono sempre riferiti ecco
Sono stato sempre circondato dal mio e dalla luce
Buio in alto e luce attorno
Poi una serie di ombre che si museo attorno
Da sistemare
Mi sembra che la mia vita sia stata, si sia consumata
Si stia ancora consumando
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