Gian Pieretti Prigionieri Dell'uomo Bianco
Ad Oriente del mattino
Il vagito di un bambino
Era come l'inizio del cammino
Ed un tuono rimbombante
Annunciava all'improvviso
Che forse era finito il paradiso
Ed il sole che era buono
Maturava tutto il grano
E l'urlo della civetta era lontano
Quel bambino camminava
Camminava ed era stanco
E intanto diventava un uomo bianco
Dal deserto alla collina
Ogni giorno, ogni mattina
Vive ogni animale che cammina
Che seguendo la corrente
Dondolando lentamente
Vanno tutti a morire ad Occidente
E ad Occidente si alza un canto
Che diventa presto un pianto
Per gli uomini prigionieri dell'uomo bianco
Stessa luna, stesse stelle
Stesso cuore, stessa pelle
Stessa madre, stesso amore, stesse mammelle
Uomini abbandonati, uomini dimenticati
Uomini delle prigioni incatenati
Uomini senza paura, uomini senza avventura
Uomini da sempre chiusi fra quattro mura
Certamente avranno pianto
Ed avranno il cuore stanco
Gli uomini prigionieri dell'uomo bianco
Stesso sole, stesse stelle
Stesso cuore, stessa pelle
Stessa madre, stesso amore, stesse mammelle
Ad Oriente del mattino
Il vagito di un bambino
Era come l'inizio del destino
Ed un tuono rimbombante
Annunciava all'improvviso
Che forse era finito il paradiso
Ed il sole che era buono
Maturava tutto il vino
E l'urlo della civetta era lontano
Quel bambino camminava
Camminava ed era stanco
E intanto diventava un uomo bianco