Giorgio Gaber Il Deserto
Fonte luminosa, scena soffusa di magia
Sera di televisione
Voce sospesa nella mia casa
Luce che fa compagnia
Ma improvvisamente...
Un po' d'incertezza fin quando
La mano
Si ferma sul telecomando
Lo posa lontano
La mente che è ancora presente
Si è scelta il suo giusto abbandono, il corpo è sereno
Non si è quasi mosso
Il cuore si è scelto la sua tenera ipnosi
Con tutto se stesso
Fonte luminosa, scena pervasa di allegria
Ma improvvisamente...
E se improvvisamente ti venisse in mente
Ti venisse in mente come in un sogno visto dal di fuori
Che cosa resterebbe di questo vetro luminoso
Se non avesse spettatori
Se ti venisse da pensare
Che per un attimo soltanto non esiste
L'ascoltatore
E se abbassando l'audio
E fermo sulla bocca del cantante ti venisse in mente
Che fuori non c'è più nessuno
Che sono tutti morti o andati via
E in tutto il mondo c'è soltanto quella bocca
Piena di poesia
Il deserto, il deserto
E se improvvisamente ti venisse in mente
Ti venisse in mente che quella bocca colorata
Gira per le stanze vuote
La grande orchestra è lì che suona
E non si sentono le note
Se tu vedessi la tua casa vuota
Come vista da lontano, sempre più lontano
C'è soltanto la televisione e nei palazzi
Nessuno
Se ti venisse in mente che niente ha resistito
La massa è morta dolcemente e l'individuo
Si è addormentato
Il deserto, il deserto
L'illogica illusione che la voce si disperda
Nel deserto
La grande sensazione di esser solo insieme a tutti
Nel deserto
C'è solo il grande schermo che va avanti
È una follia di indifferenza e presunzione
Non si accorge di parlare a gente assente
A un auditorio di cartone
La grande bocca non si può fermare, non fa conto dell'assenza
E sfoga, sfoga la furia di abbondanza sempre più vistosa
Bisogna far qualcosa, bisogna far qualcosa
Trecento ballerini, luci a tutto spiano
Gli specchi, la ricchezza e anche lo spreco, il grande sacrificio
L'America che irrompe nelle case vuote
I fuochi d'artificio
Bisogna far qualcosa, qualsiasi cosa, bisogna dirlo
A quella bocca aperta, mandargli un telegramma urgente
"Guardate, non c'è più la gente", bisogna dirlo
Al grande schermo, ai dirigenti, alla Demoscopea
La gente è andata via, la gente è andata via
È andata tutta via
Il deserto, il deserto
L'illogica illusione che la voce si disperda
Nel deserto
La grande sensazione di esser solo insieme a tutti
Nel deserto
E per la prima volta e per noi soli
Il sole
È tramontato e poi si è alzato
E si respira e l'aria è fresca
Al mio palato
E per la prima volta e per noi soli
Il sole